Gestione degli impianti sportivi: una sfida e un’opportunità per enti locali e operatori economici
La gestione di un impianto sportivo è un’attività certamente complessa che richiede competenze specifiche e ampia conoscenza del settore. In tale ottica deve inserirsi la collaborazione tra gli operatori economici e gli enti locali nei progetti di riqualificazione e gestione degli impianti sportivi attraverso le operazioni di Partenariato Pubblico Privato.
I benefici del PPP nella gestione degli impianti sportivi
Molti esempi virtuosi di questa collaborazione, sia a livello nazionale che locale, possono ben rappresentare i benefici che ne conseguono, rappresentando pertanto una vera opportunità di sviluppo economico e sociale del territorio nel rispetto dell’interesse pubblico e della partecipazione collettiva. Tra i benefici che possono derivare da questa collaborazione è possibile individuarne i principali;
- Allocazione dei rischi in capo al soggetto privato per tutta a durata dell’operazione;
- Possibilità di sfruttare il know how e l’esperienza delle società operanti nel settore sportivo per una gestione virtuosa degli impianti;
- Ottimizzazione delle risorse impiegate a vantaggio della riqualificazione di impianti vetusti o inadeguati;
È indubbio che la definizione dei presupposti di partenza di un’operazione di Partenariato, nonché la disponibilità al dialogo tra la parte privata e quella pubblica siano essenziali ai fini della buona riuscita dell’operazione stessa. Già nella fase embrionale del PPP infatti è importante che vengano definiti correttamente tutti gli elementi di carattere progettuale e contrattuale, nonché sia predisposto un Piano Economico Finanziario che rappresenti i termini dell’equilibrio economico finanziario e la sostenibilità dell’operazione.
L’importanza del monitoraggio nelle fasi di gestione
L’importanza di una corretta definizione di tutti questi elementi diventa requisito fondamentale per mantenere un rapporto di collaborazione tra le parti che sia virtuoso e trasparente lungo tutto il periodo dell’attività gestoria. È durante questo arco temporale infatti che diventa essenziale un corretto monitoraggio dell’attività del concessionario al fine di monitorare costantemente i livelli di performance delle prestazioni offerte in termini qualitativi e quantitativi, come previsto dall’art. 175 comma 6 del D.Lgs 36/2023. L’attività di monitoraggio permette un costante flusso informativo tra l’operatore e l’Ente volto, da un lato ad accertare il mantenimento dell’equilibrio economico finanziario definito all’origine dell’operazione, dall’altro di definire in itinere tutti i meccanismi di adeguamento del canone nonché di applicare di eventuali penali definite contrattualmente.
Il monitoraggio permette inoltre di verificare costantemente la presenza di eventuali cause che possano comportare la revisione del Piano Economico Finanziario. In questi termini sarà infatti possibile correggere eventuali scostamenti in termini di performance che potrebbero inevitabilmente verificarsi durante il lungo periodo di concessione rispetto alle condizioni originarie. Nei casi in cui le operazioni abbiano durata particolarmente elevata, si riscontra con facilità la necessità di rivedere i presupposti alla base del rapporto contrattuale e procedere ad un riequilibrio del Piano Economico Finanziario al fine di ridefinire le condizioni di base dell’operazione. Qualora i termini contrattuali ed il Piano Economico Finanziario siano stati redatti coerentemente con le previsioni normative e tenendo conto delle indicazioni fornite dalle autorità competenti l’attività di monitoraggio la procedura di revisione risulta necessariamente semplificata, consentendo modifiche tempestive ed efficaci anche nei casi di maggiore difficoltà o in presenza di eventi destabilizzanti.
Articolo a cura di Studio Caravaggioni