Riqualificare gli impianti sportivi – Gli strumenti a disposizione
Un’analisi dettagliata delle strategie per ottimizzare l’utilizzo degli impianti sportivi attraverso interventi di riqualificazione, esplorando soluzioni tradizionali e innovative.
La crescente richiesta di disponibilità di infrastrutture sportive accessibili presenti nel territorio comporta, per le Amministrazioni pubbliche, la necessità di implementare la fruibilità ed utilizzo degli impianti sportivi dovendo, peraltro, spesso intervenire con opere di riqualificazione ed ammodernamento di strutture già esistenti.
Le modalità di intervento possono essere riassunte in due macrocategorie, l’una afferente all’alveo dell’appalto pubblico l’altra, invece, della concessione (quindi facendo ricorso a logiche partenariali).
Riqualificare gli impianti sportivi: L’appalto pubblico
Come noto, l’appalto di Lavori costituisce la forma più tradizionale di realizzazione di un’opera interamente a carico dell’Amministrazione Pubblica. Si tratta, nella sostanza, di uno strumento contrattuale che prevende costi elevati per l’Amministrazione, che dovrà reperire le risorse necessarie alla progettazione e al finanziamento dell’opera e dovrà farsi carico di tutti i rischi dell’operazione, in particolare di quelli legati alla costruzione e ad un possibile ritardo nei tempi di realizzazione del progetto. Senza contare la difficoltà di individuare i contenuti ex ante e la scarsa flessibilità operativa che comporterebbe una restrizione dei servizi ai meri contenuti prescelti dall’ente. L’appalto, inoltre, presuppone la massimizzazione dei profitti derivanti dall’operazione e una inadeguata distinzione tra interesse pubblico e interesse privato.
Il partenariato pubblico-privato (PPP)
L’applicazione del partenariato pubblico-privato, invece, di cui lo schema concessorio nelle sue svariate declinazioni fa da padrone, costituisce indubbiamente il modello che meglio riesce ad interpretare la strutturazione di soluzioni innovative e capaci di generare valore, sia in prospettiva economica che sociale.
Le opportunità legate all’utilizzo delle partnership pubblico-private sono molteplici: il PPP rappresenta infatti un modello di gestione che impone una visione strategica ai soggetti coinvolti che devono cooperare in sinergia, coniugando le direttrici essenziali di uno scenario caratterizzato da scarse risorse pubbliche di bilancio, esigenze sociali ed economiche complesse, risorse e know-how degli operatori economici privati.
Tipologia specifica di partnership applicabile in tale contesto è la concessione di costruzione e gestione o di servizi, declinata spesso nella forma della finanza di progetto o del leasing in costruendo. Queste ultime, difatti, permettono di realizzare una partnership nella quale il privato è co-responsabile con il soggetto pubblico nel raggiungimento di un dato risultato dal quale dipende la sua remunerazione.
La realizzazione di tale modello, che vede centrale il coinvolgimento dei privati, diviene fondamentale nella gestione dei servizi pubblici quale precisa scelta di policy.
I vantaggi del modello PPP
Approcciarsi ad un Partenariato Pubblico Privato (PPP) nell’ottica di riqualificare gli impianti sportivi, significa trasformare la logica di sovvenzione promossa dal Pubblico per passare ad un investimento che genera redditività. La capacità di un progetto di autoalimentarsi implica la selezione di progetti economicamente sostenibili e il monitoraggio costante dall’avvio del progetto per tutta la durata, nonché la selezione di operatori economici privati qualificati.
I progetti remunerativi attirano investitori, la buona riuscita di progetti che vedono un ritorno non solo economico ma anche sociale genera altri progetti, altri investimenti e quindi sviluppo territoriale.
Il Codice dei Contratti Pubblici definisce il PPP come un contratto a titolo oneroso con il quale una Amministrazione conferisce a uno o più operatori economici un complesso di attività per un periodo determinato, in funzione della durata dell’ammortamento dell’investimento del privato. Si tratta, in genere, di attività consistenti nella realizzazione, trasformazione, manutenzione e gestione operativa di un’opera in cambio della sua disponibilità, o del suo sfruttamento economico, o della fornitura di un servizio connessa all’utilizzo dell’opera stessa, con assunzione di rischio da parte dell’operatore economico secondo modalità individuate nel contratto, al fine di realizzare un’operazione che non impatti sui bilanci dell’Ente.
Da non trascurare inoltre l’entrata in vigore a partire dal 1° gennaio 2023 del D. Lgs 38/2021 il quale introduce alcuni elementi di semplificazione rispetto alla procedura di partenariato pubblico privato ex art. 193 D. Lgs 36/2023.
Entrambe le soluzioni in ogni caso implicano un confronto costruttivo tra pubblico e privato in cui prevale l’interesse pubblico, concentrato in modo particolare sulla promozione della pratica sportiva, accessibilità, inclusività e aggregazione.
Articolo a cura di Studio Caravaggioni