Energia e Sport: Verso il Futuro Sostenibile

impianti sportivi

Impianti sportivi, applicazione semplificata del PPP – D. Lgs 38/2021

Riforma degli impianti sportivi: il decreto spinge su sicurezza e rinnovamento. Ne abbiamo parlato con lo Studio Caravaggioni che ci illustra i benefici per ASD e SSD.

impianti sportivi
Impianti sportivi, applicazione semplificata del PPP – D. Lgs 38/2021 – AIS INFORMA

Il primo gennaio 2023 è entrato in vigore il D.Lgs. n. 38/2021 recante misure in materia di riordino e riforma delle norme di sicurezza per la costruzione e l’esercizio degli impianti sportivi e della normativa in materia di ammodernamento o costruzione di impianti sportivi. Precisamente, il decreto in oggetto detta norme in materia di costruzione, ristrutturazione, gestione e sicurezza degli impianti sportivi, compresi quelli scolastici. Un’opportunità per il mondo dello sport da valutare con attenzione.

Il D.Lgs. 38, benché strutturato in soli dodici articoli, appare come un sistema normativo articolato e denso di norme, spesso non di immediata fruizione. Servono una analisi e approfondimento progressivi, poiché dipanare le svariate incertezze interpretative risulta spesso arduo.

Si ritiene utile limitarsi, in tale sede, all’applicazione degli articoli 4 e 5 del decreto legislativo, posto che l’art. 2, comma 1 lett. d) definisce l’impianto sportivo come “struttura, all’aperto o al chiuso, preposta allo svolgimento di manifestazioni sportive, comprensiva di uno o più spazi di attività sportiva dello stesso tipo o di tipo diverso, nonché di eventuali zone spettatori, servizi accessori e di supporto.”

L’articolo 4 propone e disciplina varie soluzioni volte a favorire l’ammodernamento e la costruzione di impianti sportivi (comma 1) a cui va abbinata la gestione, nonché misure di accelerazione e semplificazione nell’ottica complessiva di valorizzazione del territorio in termini sociali, occupazionali, economici, ambientali e di efficienza energetica. Innanzitutto, appare rilevante che la norma ammetta la possibilità che gli interventi necessari a riqualificare le infrastrutture sportive inadeguate a soddisfare le esigenze funzionali  alle quali erano destinate, possa essere attivata non solo da associazioni o società sportive dilettantistiche, ma anche da soggetti che intendono realizzare l’intervento da proporre al Comune o diverso Ente locale, anche di intesa con una o più Associazioni o Società sportive dilettantistiche o professionistiche utilizzatrici dell’impianto.

L’articolo offre, quindi, la possibilità di attivare le procedure, di cui al presente articolo del decreto 38, anche ad opera di OE non già attivi nel settore sportivo. L’intento del Legislatore è evidente: l’obiettivo è ottenere che gli operatori economici, non solo quelli sportivi, siano incentivati ad investire sul patrimonio sportivo già esistente ed obsoleto. Se da un lato viene favorito il recupero del patrimonio esistente quale ipotesi prioritaria, non è escludibile che le procedure possano essere attivate anche su impianti da costruire trattandosi di ipotesi contemplata anche al comma 1. 

Le procedure, ai sensi del comma 12, possono essere attivate anche da sole associazioni sportive dilettantistiche (ASD) o società sportive dilettantistiche o professionistiche (SSD). Le proposte possono essere, inoltre, presentate senza riferimenti a limiti dimensionali (comma 3) non rinvenendo nella norma limiti minimi di capienza o di dimensione degli impianti interessati.

L’articolo 5, invece, tratta la rigenerazione, la riqualificazione o l’ammodernamento di impianti sportivi con annessa gestione da parte di associazioni sportive dilettantistiche o società sportive dilettantistiche e sulla base di una proposta che può essere formulata esclusivamente da queste ultime. Si tratta, indubbiamente della norma maggiormente controversa per le implicazioni interpretative che genera, anche alla luce dei principi di matrice euro-unitaria, posto che prevede l’ipotesi di affidamento diretto dell’impianto sportivo costringendo l’interprete a fronteggiare problemi alquanto rilevanti, poiché implicano la necessità di approcciarsi e di ponderare, nell’impianto sistematico della semplificazione, le tematiche di impianto sportivo senza rilevanza economica e Associazioni e Società sportive senza fini di lucro

Il decreto prevede che associazioni e società sportive, senza fini di lucro, presentino un progetto e un piano di fattibilità economico-finanziario a dimostrazione della sostenibilità che evidenzi i lavori di rigenerazione, riqualificazione, ammodernamento dell’impianto sportivo esistente e la successiva gestione dell’impianto. La gestione deve garantire un utilizzo che favorisca l’aggregazione e l’inclusione sociale e giovanile.  

Riqualificare gli impianti sportivi
Sudio Caravaggioni – AIS INFORMA

Articolo a cura di Studio Caravaggioni

Il punto di riferimento per la consulenza specializzata agli Enti Locali

Partenariato Pubblico Privato

Impianti sportivi – Il Partenariato Pubblico Privato nella prassi

PPP e impianti sportivi: lo Studio Caravaggioni svela step cruciali per enti e investitori privati.

Partenariato Pubblico Privato
I 6 Step operativi a cura dello Studio Caravaggioni – AIS INFORMA

STEP 1 – Analisi preliminare

Lo STEP1si basa sull’analisi istruttoria ai sensi dell’art. 181 comma 3 D.Lgs. n.50/2016, nonché attuale art. 175, comma 2 del D.Lgs. n. 36/2023

In presenza di una proposta di Partenariato Pubblico Privato (PPP), si rende necessario per l’Amministrazione valutare la possibilità alternativa di realizzazione e gestione delle infrastrutture pubbliche attraverso la formula tradizionale dell’appalto, con risorse totalmente a carico dell’Ente, o mediante una delle formule di Partenariato previste dal Codice dei Contratti Pubblici.

A tal fine occorre operare un’analisi comparativa di convenienza economico finanziaria delle alternative a disposizione per verificare la convenienza all’affidamento tramite appalto o al ricorso ad una forma di Partenariato.

L’analisi dovrà evidenziare i seguenti aspetti:

  • inquadramento della migliore metodologia di analisi da adottare, al fine di svolgere un’attenta e adeguata attività di comparazione;
  • individuazione della forma contrattuale di affidamento operativamente più adatta e rispondente alle caratteristiche del progetto presentato da confrontare con l’Appalto;
  • analisi dei costi che l’Amministrazione potrebbe sostenere in caso di affidamento della realizzazione e/o gestione in Appalto del progetto;
  • individuazione e quantificazione monetaria dei rischi trasferibili in capo al privato;
  • disamina dei risultati ottenuti e valutazioni finali in merito alla forma di affidamento che garantisca all’Amministrazione il beneficio maggiore in termini economici per la Società.

STEP 2 – Eventuale analisi comparativa

In presenza di più proposte di Partenariato Pubblico Privato (PPP) si rende necessario valutare e comparare le diverse alternative al fine di poter scegliere  la soluzione che meglio soddisfa gli obiettivi dell’Amministrazione.

STEP 3 – Analisi della proposta di PPP

L’analisi della proposta di partenariato prevista con lo STEP 3, eventualmente prescelta in fase di comparazione, consiste nella verifica della sostenibilità tecnico-economica del progetto e dovrà essere analizzata in ogni suo aspetto.

ANALISI TECNICO-INGEGNERISTICA

  • valutare la rispondenza degli elaborati progettuali e delle informazioni in esse contenuti rispetto al livello progettuale individuato dalla vigente normativa;
  • analizzare la fattibilità tecnica della proposta presentata, anche in relazione agli strumenti di pianificazione previgenti ed alla qualità del piano gestionale proposto;
  • analizzare la documentazione in merito alla gestione del servizio (specificazione delle caratteristiche del servizio, capitolato prestazionale del servizio, etc.);
  • valutare la rispondenza della proposta rispetto alle aspettative, in relazione ai propri obiettivi in merito alla riqualificazione e gestione del servizio.

ANALISI ECONOMICO-FINANZIARIA

  • analizzare il Piano Economico Finanziario (PEF) quale strumento di valutazione economica;
  • analizzare la connessione dei costi e i ricavi con i relativi flussi in entrata e in uscita;
  • esaminare la convenienza del progetto, in rapporto alla sua capacità di produrre reddito
  • esaminare la convenienza del progetto sotto l’aspetto finanziario intesa come la capacità di generare flussi di cassa sufficienti a remunerare le fonti di finanziamento e a garantire un’adeguata remunerazione del capitale di rischio;
  • analizzare i dati di input quali a titolo esemplificativo: stime di accesso, tempi e modalità di effettuazione degli interventi, composizione dei ricavi, tra cui anche canone annuo, composizione dei costi, coerentemente con tempi e modalità di gestione del servizio;
  • verifica degli indici di natura economica e finanziaria affinché rappresentino adeguatamente l’equilibrio economico-finanziario dell’intero progetto, anche con paragoni con realtà simili;
  • formulare delle simulazioni alternative in termini di utilizzo di eventuali risorse economiche disponibili dell’Ente, con l’obiettivo di incidere sulla durata o sugli investimenti aggiuntivi, utili quindi a permettere la massima capacità di manovra strategica a disposizione del Comune.

ANALISI GIURIDICO-AMMINISTRATIVA E CONTRATTUALE

  • analizzare i documenti contrattuali, quali bozza di convenzione, matrice dei rischi, definizioni, formule di aggiornamento del canone e ogni altro allegato che contenga specificazioni relative al futuro rapporto concessorio, al fine di verificarne sia l’adeguatezza rispetto alla normativa pubblicistica, sia, più specificamente, l’effettività del trasferimento del rischio in capo al soggetto privato;
  • verificare la completezza e adeguatezza di tutta la documentazione presentata a corredo della proposta e necessaria alla regolarità formale della stessa, come ad esempio le cauzioni obbligatorie e il calcolo dei relativi importi.

STEP 4 – Analisi delle eventuali modifiche ed integrazioni della proposta

Considerato l’obiettivo di pervenire alla proposta di un progetto aderente alle esigenze ed agli obiettivi dell’Amministrazione, l’analisi derivante dall’attività precedente porterà alla richiesta diintegrazioni e/o modifiche da trasferire al proponente, affinché l’Ente possa dichiarare la propostadipubblicointeresse e approvare il progetto di fattibilità.

Risulta fondamentale in questa fase (STEP 4) aprire un dialogo con il proponente affinché si lavori a quattro mani su un progetto condiviso e virtuoso e che mantenga un equilibrio di interessi tra Pubblico e Privato.

STEP 5 – Procedura di gara

Terminata la fase di analisi della proposta, dichiarato il Pubblico Interesse e approvato il progetto, si dovrà procedere con lo lSTEP5, nonché con la procedura di gara.

Sarà necessaria l’elaborazione degli atti di gara, tra cui:

  • il bando di gara;
  • il disciplinare di gara;
  • i modelli per la presentazione dell’offerta, oltre a tutta l’ulteriore documentazione amministrativa necessaria.

Particolare attenzione dovrà essere prestata nell’elaborazione dei criteri di valutazione dell’offerta tecnica ed economica e nell’individuazione dei requisiti di partecipazione.

Infatti, la procedura di gara dovrà esperirsi con la metodologia dell’offerta economicamente più vantaggiosa e, quindi, dovranno essere definiti i criteri di premialità degli aspetti tecnici (quantitativi e qualitativi) e degli aspetti economici: l’Ente stabilirà come determinare l’attribuzione dei punteggi che premino gli aspetti ritenuti maggiormente rilevanti.

STEP 6 – Vigilanza e controllo post affidamento

Per ultimo (STEP 6), ma non per importanza, si ritiene fondamentale l’impostazione di un’attività di controllo e monitoraggio costante, volta a vigilare sull’operato del concessionario e a far rispettare i reciproci obblighi contrattuali, nonché il permanere della corretta allocazione dei rischi secondo quanto raccomandato da ANAC nelle Linee Guida n. 9 approvate con Delibera n. 318 del 28 marzo 2018.

A titolo esemplificativo, richiederanno particolare attenzione: la verifica dell’insussistenza di inadempimenti contrattuali o l’eventuale quantificazione delle penali applicabili; la verifica di qualità e piena disponibilità del servizio, eseguita mediante l’applicazione delle formule costituenti gli indicatori di performance, con eventuale innesco del meccanismo di decurtazione del canone; l’applicazione della formula di aggiornamento del canone per la determinazione dell’importo realmente applicabile di anno in anno

Riqualificare gli impianti sportivi
Sudio Caravaggioni – AIS INFORMA

Articolo a cura di Studio Caravaggioni

Il punto di riferimento per la consulenza specializzata agli Enti Locali

Sport Missione Comune

Sport e comunità: Bando 24 Sport Missione Comune

Si è concluso nel salone di villa Gallia a Como il ciclo di tre incontri “Insieme per il territorio”, organizzato da Anci Lombardia con Sport & Salute e l’Istituto per il Credito Sportivo.

Il nuovo “Bando 24 Sport Missione Comune” dell’Istituto per il Credito Sportivo che si aprirà ad aprile e una serie di iniziative per i prossimi mesi da Sport e Salute. Con queste importanti indicazioni si è concluso nel salone di villa Gallia a Como il ciclo di tre incontri “Insieme per il territorio”, organizzato da Anci Lombardia con Sport & Salute e l’Istituto per il Credito Sportivo. Gli appuntamenti hanno avuto luogo anche a Milano, nella sede di Sport & Salute in via Piranesi e a Brescia nella sala consiliare del Comune in piazza della Loggia.  

Alla luce della nuova legge dello sport entrata in vigore da pochi mesi lo scopo dell’iniziativa è stato dunque quello di fornire agli amministratori lombardi e al personale tecnico-amministrativo dei Comuni informazioni e indicazioni su iniziative e bandi relativi all’impiantistica sportiva, alla promozione delle attività nei territori e alle opportunità di finanziamento.
«Lo sport è vita. Lo sport è salute. Per questo sosteniamo i nostri Comuni nel diffonderne la cultura, tra i giovani ma non solo. Concretamente dobbiamo creare nuovi impianti, migliorare quelli esistenti, mettendoli a norma, efficientandoli». Con queste parole Federica Bernardi, vicepresidente di Anci Lombardia, ha riassunto l’impegno dell’Associazione verso i Comuni. I tre incontri sono stati coordinati da Duccio Fasanella, Capo area Nord Ovest dell’Istituto per il Credito Sportivo.

Gerardo Gallucci e Silvia Rosa del Credito Sportivo hanno illustrato il Bando 24 Sport Missione Comune che si aprirà ad aprile e si concluderà il 30 settembre. In particolare si tratterà di mutui decennali con completo abbattimento dei tassi di interesse e con erogazioni previste quest’anno il 30 giugno e fine dicembre e il 30 giugno 2025, Vi sono progetti finanziabili sino a due milioni di euro per Comuni sino a 5 mila abitanti e sino a 4 milioni di euro per Comuni tra 5001 e 100mila abitanti. A titolo esemplificativo un finanziamento decennale di un milione con l’abbattimento del tasso d’interesse del 3,883% significa un risparmio di 216mila e 400 euro. Ulteriori opportunità vi sono poi anche per mutui a più lunga durata, dai 15 ai 25 anni.

Paola Pietrobelli ha invece illustrato le opportunità e le proposte di Sport e Salute per le pubbliche amministrazioni. In particolare già prima dell’estate uscirà un nuovo bando per i parchi e sono previsti finanziamenti per le reti socio-educative, per i percorsi ciclabili e tanto altro. Si tratta di progetti che puntano a creare comunità coese attraverso lo sport di tutti. 

Riqualificare gli impianti sportivi

Riqualificare gli impianti sportivi – Gli strumenti a disposizione

Un’analisi dettagliata delle strategie per ottimizzare l’utilizzo degli impianti sportivi attraverso interventi di riqualificazione, esplorando soluzioni tradizionali e innovative.

Riqualificare gli impianti sportivi
Riqualificare gli impianti sportivi – Gli strumenti a disposizione – AIS INFORMA

La crescente richiesta di disponibilità di infrastrutture sportive accessibili presenti nel territorio comporta, per le Amministrazioni pubbliche, la necessità di implementare la fruibilità ed utilizzo degli impianti sportivi dovendo, peraltro, spesso intervenire con opere di riqualificazione ed ammodernamento di strutture già esistenti.

Le modalità di intervento possono essere riassunte in due macrocategorie, l’una afferente all’alveo dell’appalto pubblico l’altra, invece, della concessione (quindi facendo ricorso a logiche partenariali).

Riqualificare gli impianti sportivi: L’appalto pubblico

Come noto, l’appalto di Lavori costituisce la forma più tradizionale di realizzazione di un’opera interamente a carico dell’Amministrazione Pubblica. Si tratta, nella sostanza, di uno strumento contrattuale che prevende costi elevati per l’Amministrazione, che dovrà reperire le risorse necessarie alla progettazione e al finanziamento dell’opera e dovrà farsi carico di tutti i rischi dell’operazione, in particolare di quelli legati alla costruzione e ad un possibile ritardo nei tempi di realizzazione del progetto. Senza contare la difficoltà di individuare i contenuti ex ante e la scarsa flessibilità operativa che comporterebbe una restrizione dei servizi ai meri contenuti prescelti dall’ente. L’appalto, inoltre, presuppone la massimizzazione dei profitti derivanti dall’operazione e una inadeguata distinzione tra interesse pubblico e interesse privato.

Il partenariato pubblico-privato (PPP)

L’applicazione del partenariato pubblico-privato, invece, di cui lo schema concessorio nelle sue svariate declinazioni fa da padrone, costituisce indubbiamente il modello che meglio riesce ad interpretare la strutturazione di soluzioni innovative e capaci di generare valore, sia in prospettiva economica che sociale.

Le opportunità legate all’utilizzo delle partnership pubblico-private sono molteplici: il PPP rappresenta infatti un modello di gestione che impone una visione strategica ai soggetti coinvolti che devono cooperare in sinergia, coniugando le direttrici essenziali di uno scenario caratterizzato da scarse risorse pubbliche di bilancio, esigenze sociali ed economiche complesse, risorse e know-how degli operatori economici privati.

Tipologia specifica di partnership applicabile in tale contesto è la concessione di costruzione e gestione o di servizi, declinata spesso nella forma della finanza di progetto o del leasing in costruendo. Queste ultime, difatti, permettono di realizzare una partnership nella quale il privato è co-responsabile con il soggetto pubblico nel raggiungimento di un dato risultato dal quale dipende la sua remunerazione.

La realizzazione di tale modello, che vede centrale il coinvolgimento dei privati, diviene fondamentale nella gestione dei servizi pubblici quale precisa scelta di policy.

I vantaggi del modello PPP

Approcciarsi ad un Partenariato Pubblico Privato (PPP) nell’ottica di riqualificare gli impianti sportivi, significa trasformare la logica di sovvenzione promossa dal Pubblico per passare ad un investimento che genera redditività. La capacità di un progetto di autoalimentarsi implica la selezione di progetti economicamente sostenibili e il monitoraggio costante dall’avvio del progetto per tutta la durata, nonché la selezione di operatori economici privati qualificati.

I progetti remunerativi attirano investitori, la buona riuscita di progetti che vedono un ritorno non solo economico ma anche sociale genera altri progetti, altri investimenti e quindi sviluppo territoriale.

Il Codice dei Contratti Pubblici definisce il PPP come un contratto a titolo oneroso con il quale una Amministrazione conferisce a uno o più operatori economici un complesso di attività per un periodo determinato, in funzione della durata dell’ammortamento dell’investimento del privato. Si tratta, in genere, di attività consistenti nella realizzazione, trasformazione, manutenzione e gestione operativa di un’opera in cambio della sua disponibilità, o del suo sfruttamento economico, o della fornitura di un servizio connessa all’utilizzo dell’opera stessa, con assunzione di rischio da parte dell’operatore economico secondo modalità individuate nel contratto, al fine di realizzare un’operazione che non impatti sui bilanci dell’Ente.

Da non trascurare inoltre l’entrata in vigore a partire dal 1° gennaio 2023 del D. Lgs 38/2021 il quale introduce alcuni elementi di semplificazione rispetto alla procedura di partenariato pubblico privato ex art. 193 D. Lgs 36/2023.

Entrambe le soluzioni in ogni caso implicano un confronto costruttivo tra pubblico e privato in cui prevale l’interesse pubblico, concentrato in modo particolare sulla promozione della pratica sportiva, accessibilità, inclusività e aggregazione.

Riqualificare gli impianti sportivi
Sudio Caravaggioni – Riqualificare gli impianti sportivi – AIS INFORMA

Articolo a cura di Studio Caravaggioni

Il punto di riferimento per la consulenza specializzata agli Enti Locali

AIS

Energia e Sport: Verso il Futuro Sostenibile

Ne ha parlato il Presidente di AIS Ezio Ferrari in occasione del KEY, la fiera di transizione ecologica ai microfoni di Radio24. Ascolta la puntata

La crisi energetica che ha colpito il mondo intero nell’ultimo anno ha messo in luce una sfida significativa per gli impianti sportivi in Italia. Questo settore, vitale per la salute e il benessere della popolazione, si è trovato a fronteggiare costi in crescita e la necessità di adottare strategie più sostenibili. Il nostro recente incontro alla fiera KEY sulla transizione ecologica ha offerto l’opportunità di esplorare le soluzioni e i finanziamenti disponibili per affrontare queste sfide.

AIS
Ridurre i costi e aumentare la sostenibilità degli impianti è la nuova sfida – AIS INFORMA

Modernizzazione e sostenibilità

Gli impianti sportivi rappresentano un pilastro fondamentale nella promozione dell’attività fisica e dello sport a tutti i livelli. Tuttavia, circa il 60% dei 77.000 impianti presenti in Italia è stato edificato prima degli Anni ’80 e mostra una scarsa manutenzione. Questo ha un impatto diretto non solo sulla sicurezza e l’efficacia delle strutture ma anche sulla loro efficienza energetica. La bolletta energetica annuale per il mancato efficientamento di questi impianti ammonta a circa 800 milioni di euro, un peso non trascurabile per il settore.

Finanziamenti e futuro

Fortunatamente, la risposta a questa sfida è stata pronta e sostanziale. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha stanziato 700 milioni di euro per l’ammodernamento e l’efficientamento energetico degli impianti sportivi. A questa cifra si sono aggiunti ulteriori 100 milioni dall’Istituto per il Credito Sportivo (ICS), in collaborazione con l’ANCI. Questi finanziamenti rappresentano una risorsa preziosa per il settore, offrendo un’opportunità concreta per ridurre i costi operativi e aumentare la sostenibilità degli impianti.

Durante l’ultima puntata su Radio24, abbiamo avuto il piacere di ascoltare le voci di Ezio Ferrari, Presidente dell’Associazione Impianti Sportivi, e Giuseppe Rinaldi, Consigliere Delegato di ANCITEL Energia e Ambiente. Entrambi hanno condiviso la loro visione e le strategie per navigare questa transizione verso un futuro più verde per lo sport italiano. La loro expertise e il loro impegno illuminano il cammino verso un settore più efficiente e sostenibile.

Invitiamo tutti gli appassionati di sport e i professionisti del settore a sintonizzarsi sulla registrazione della puntata per approfondire le tematiche discusse e scoprire come possiamo contribuire insieme alla trasformazione degli impianti sportivi in Italia. È un momento cruciale per agire e fare la nostra parte nella lotta contro il cambiamento climatico, promuovendo al contempo lo sport e l’attività fisica come pilastri di una società sana e responsabile.

AIS
Ogni anno il mancato efficientamento degli impianti sportivi costa 800 milioni – AIS INFORMA

Ascolta la puntata qui

MOVE CITY SPORT: appuntamento il 23 e 24 Ottobre 2024

MOVE CITY SPORT, la seconda edizione il 23 e 24 Ottobre 2024

MOVE CITY SPORT dopo il successo della prima edizione delinea il suo sviluppo. La manifestazione fieristica avrà carattere Biennale con la prossima edizione fissata per il 23 e 24 ottobre 2024 alla Fiera di Bergamo; delineato anche il vivace palinsesto di iniziative che si svolgeranno nel 2023. 

Confermato per il 23 e 24 ottobre l’appuntamento a MOVE CITY SPORT 2024 che, dopo il felice esordio, punta al raddoppio di espositori e visitatori.

Per il 2023 è stato messo in campo un vivace palinsesto d’iniziative, molte già definite e altre in progress, proprio per sottolineare l’importanza dell’iniziativa e della sua affermazione nel settore sportivo.

Tra gli obiettivi anche la costituzione nella prima parte dell’anno di un Comitato Tecnico Scientifico nel quale riunire le principali istituzioni e rappresentanze degli operatori già protagonisti di numerosi eventi della prima edizione, e alcuni appuntamenti tra cui il primo, a Bergamo, dove MOVE CITY SPORT candiderà il tema dello sport e del suo sviluppo nell’ambito di “Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023”, mentre un secondo previsto nel Sud Italia.

Proseguirà inoltre il processo di internazionalizzazione della manifestazione fieristica avviato già nella sua prima edizione grazie alla collaborazione con European Platform for Sport Innovation – EPSI.

Promossa da AIS – Associazione Impianti Sportivi e organizzata da PROMOBERG, PAYSAGE EDITORE, FIERECOM & EVENTS, E MG GLOBAL SERVICES e con il patrocinio di CONI, ANCI, SPORT E SALUTE e le maggiori federazioni e associazioni sportive italiane, MOVE CITY SPORT rinnova l’obiettivo di portare in rassegna, in un unico appuntamento espositivo e culturale, tutto il mondo dello sport e della sua costruzione, un evento nel quale declinare lo sport nella sua accezione più ampia chiamando a raccolta oltre agli operatori anche le istituzioni, gli enti di ricerca e il mondo delle professioni coinvolte nello strategico sviluppo del settore, al fine di riaffermare quanto quella dello sport sia un’attività primaria per lo sviluppo dell’individuo di tutte le fasce di età e, allo stesso tempo, un’abilità e un diritto la cui salvaguardia è strategica per la salute e per le generazioni a venire.

Rinnovato l’interesse anche per le aree tematiche di MOVE CITY SPORT articolate nelle cinque declinazioni MOVE CITY SPORT CONSTRUCTION – Progetto impianti e costruzioni; MOVE SCHOOL SPORT – il progetto Scuole; MOVE GREEN CITY SPORT – verde sportivo e paesaggio dello sport; MOVE CITY SPORT FINANCING – credito e finanza per lo sport; MOVE CITY SPORT CULTURAL PROGRAM, l’appuntamento che, nel 2024, presenterà una visione dello sport in chiave 4.0 con infrastrutture innovative, nuove tecnologie, attrezzature più efficienti e sostenibili. Un’occasione importante per partecipare a incontri di formazione e informazione per lo sviluppo di strutture e luoghi per lo sport da zero a 100 anni.

Per maggiori informazioni www.movecitysport.com Ufficio Stampa MOVE CITY SPORT

Tel. 02 81500609 press@movecitysport.com segreteria@movecitysport.com